venerdì 30 dicembre 2011

VIA MARCO E SERGIO DALLA LONGA

In questo inizio inverno, prima che l'anno volga al termine, torniamo ad occuparci della Regina delle Orobie: la Presolana. 
Tito freme, ha voglia di freddo e di roccia, ma i vecchi non sono in gran forma e son presi da mille altre cose. Il giovinastro scalpita e per vie traverse -Panzeri street - si scambia due e-mail con Saro, che accetta l'invito. La cordata è fatta ed il 28 dicembre i due siglano la prima invernale alla via Marco e Sergio dalla Longa.

Complimenti ai due "bocia" per avere onorato la memoria dei fratelli Dalla Longa e per avere giocato nel freddo della Nord. Benvenuti tra QUELLI CHE STANNO A NORD.



Questa linea si trova sulla parete nord, nord-est della Presolana Orientale, la cosiddetta parete del Foppone o "Fupù". L'avvicinamento è lungo, sia dal Visolo che dal Sentiero della Porta, ed in questo periodo non prende mai un filo di sole, insomma l'ambiente è veramente severo. La via si sviluppa per 300 m con 9 lunghezze di corda e difficoltà di VI A1. Marco e Sergio hanno aperto la loro via nell’agosto del 1986, sul primo tiro piantano uno spit e salgono in artificiale, per il resto proseguono in libera con difficoltà sino al VI. Da allora le ripetizioni sono state poche, tra queste si deve segnalare la prima ripetizione solitaria di Giangi Angeloni. Il 10 agosto 2007, Giangi ed Ennio Spiranelli la ripercorrono, Giangi prova in libera il primo tiro. Poi sistemano la chiodatura e le soste, e quando scendono stendono una relazione aggiornata. Alcuni amici la ripetono immediatamente e Yuri Parimbelli percorre il primo tiro a vista confermando difficoltà di 7b.
Ora abbiamo anche una prima invernale.

Link utili

La relazione della via Marco e Sergio Dalla Longa
Dal blog di Saro Costa il suo report
Le Immagini di Giangi ed Ennio


domenica 25 dicembre 2011

IL BLOG ROSSO E COMBATTENTE

ORME. C'era una volta un blog rosso e combattente A questo link  lo potrete ancora trovare, ma non per molto.  Nato nel 2005, a fine gennaio 2012 verrà definitivamente chiuso.
Sette anni di amicizie e storie, di nottate e sogni. La rivista virtuale di ozi e vizi non si perde e si rinnova nel PENSIERO CICLOCENTRICO  di ORME e nel PENSIERO VERTICALE di VERTICAL-ORME.

L'ALLEGRA CIASPOLA




Ciao a tutti,
lo scorso week-end eravamo troppo motivati. 
Le stimolanti e-mail australi del randagio Daniele, sono state da sprone per ingaggiarci in una grande avventura in odor di patagonia.
Con il Maestro Biro, accompagnati dal Bocia Tito, abbiamo organizzato un'allegra ciaspolata in Val d'Avio. Meno nove gradi in partenza e una spanna di fresca su tutto l'itinerario.
Come al solito, mentre gli ice-climbers più incalliti si scrapunavano in Val Paghera, eravamo solo noi in tutta la valle con, Madonnina esclusa, tutte le cascate in condizioni.
Stufi della solita minestra alla Funicolare, abbiamo optato per Il Pilastro della Malga e mentre l'elegante Tito si destreggiava sul primo tiro, l'impavido Biro vagava, rincorrendo le sue picche scalpitanti, tritando come una granita tutto lo zoccolo.
Ringraziamo per la splendida riuscita dell'impresa: l'ing Abalakov, l'allegra ciaspola, il bastoncino giocherellone e il coniglio.

IL PILASTRO DELLA MALGA - Le Immagini 

Il vecchio blog, rosso e combattente, è andato in pensione dopo sette anni.
Piano piano, cercherò di recuperare le fotogallery ed i post a cui sono ancora oggi sono affezionato.

Le parole di allora - lunedì 3 dicembre 2007
FASCINO E TIMORE
Devi credere che al mondo
non c'è niente di impossibile.
Se atterri nell'ombra ricorda
la luce anche s'è nascosta.
Pensa leggero, come un foglio leggero,
assecondando anche le curve violente.
Vola leggero su di un foglio leggero,
la paura appesantisce la mente.
Cristina Donà "Migrazioni"

Anche quest’anno si inizia a migrare tra valli buie ed ombrose, tra le pieghe nascoste dei monti, dove la luce a fatica penetra, dove l’acqua si ferma. Nonostante il timore che queste effimere architetture incutono, non si può resistere al fascino delle algide sirene. Si vorrebbe far finta di niente e continuare ad accarezzare la solida roccia, che non muta con l’alternarsi delle stagioni, ma il richiamo non può restare inascoltato. Così si ricomincia il gioco con le proprie paure, i propri fantasmi, lentamente, cercando un delicato equilibrio per potersi infine muovere leggeri.
E come d’incanto sentire il piacere impadronirsi del corpo, mentre la montagna muta osserva.

FUNICOLARE (dicembre 2007) - Le Immagini

Le parole di allora - venerdì 28 marzo 2008
NORD - poetica ed estetica
Difficile parlare della bellezza
che ti sfiora nei luoghi d'ombra
Difficile esprimere la poesia
sospesa nell'immobilità del gelo
Forme fredde, forse immobili
E sotto la crosta
l'energia si accumula, la vita pulsa,
le gemme si gonfiano e l'acqua scorre.
Un senso di sospensione
cattura i sensi
prende per mano
mostra piccoli scrigni
di poesia e bellezza

FUNICOLARE (marzo 2008) - Le Immagini

ORFANI DI SAVERIO

“Io credo che la scrittura di sé è motivata dalla speranza di un destino compiuto. Quando uno scrive di sé, quando scrivi un’autobiografia, hai la speranza di poter segnare il tuo destino come se fosse compiuto. Poi magari sei solo all’inizio e ne farai un’altra. Anzi l’autobiografia porta il desiderio di scriverne immediatamente un’altra. Tutti mi dicevano fin da giovane che ero un gran “nervusat” nervoso, oppure che non sarei mai stato felice per questo mio carattere; ‘non cercare la felicità, ma cerca di vivere’ e così via... le consideravo solo delle battute e solo dopo aver scritto la mia autobiografia "Il mare visto dall’isola" ho capito”.
(Saverio Tutino)


Il cielo di Anghiari

ORFANI DI SAVERIO

Non vuole essere irriverente il tono confidenziale del titolo, ma un omaggio ad un uomo grande che ha sostenuto l’incedere della storia, cogliendone sfide e contraddizioni, ridando voce alle storie quotidiane della gente comune, confermandone la dignità.
Anna Maria Pedretti con un tocco magico e leggero, nel volume “La Storia e le Storie” redatto per il decennale (1999-2009) della LUA, da voce a Saverio Tutino, alla sua storia e a chi con lui ha contribuito a questa storia. Ne esce un affresco di una forza dirompente che coinvolge e trasporta nei luoghi e nei momenti importanti della sua vita e della vita di tutti coloro, che grazie al suo lavoro, hanno ritrovato il valore della propria storia. Piccole storie che sono parte integrante, tasselli unici, di una storia collettiva e territoriale più ampia.
Saverio Tutino partigiano, giornalista, corrispondente estero, scrittore è stato il fondatore dell’Archivio Diaristico di Pieve Santo Stefano e, con Duccio Demetrio, della Libera Università dell’Autobiografia di Anghiari. Un viaggio in auto, una cena in trattoria, una scuola, sono luoghi del quotidiano dove anche noi passiamo e dove Saverio Tutino ha compiuto scelte, impresso svolte, lasciato tracce indelebili. 
Saverio Tutino ci ha lasciati il 28 novembre. Noi avremo la stessa tenacia, lo stesso coraggio di scavare nella nostra vita e in quella degli altri, con rispetto e dignità? Se sapremo cogliere questa sfida non saremo orfani ma suoi figli.



Fondazione Archivio Diaristico Nazionale - www.archiviodiari.it
Libera Università dell’Autobiografia - www.lua.it

sabato 24 dicembre 2011

FINESTRE DI ANGHIARI


Finestre chiuse e finestre aperte, luci spente e luci accese.
Fuori è buio ed ogni finestra nasconde gelosa una storia, un volto.
Lo sguardo scruta e l’immaginazione prende il volo.
Dietro ogni finestra si apre un mondo straordinario che invita alla scoperta.
Con discrezione ci affacciamo per scrutare le vite altrui,
frammenti di storie che resteranno riflesse a lungo negli occhi.
Grazie per i volti sorridenti, per i baci diffusi e per le lacrime.
Grazie per avere permesso, anche solo per un attimo, 
di affacciarmi alla vostra finestra.
Grazie, compagni di viaggio.


FINESTRE DI ANGHIARI - Le Immagini