martedì 16 ottobre 2012

PICCOLE STORIE #3



Tu mi dicevi che la verità e la bellezza non fanno rumore
Basta solo lasciarle salire, basta solo lasciarle entrare
È tempo di imparare a guardare
È tempo di ripulire il pensiero
Cristina DonàSettembre

Prospettive
Anche questa mattina mi incammino lungo il solito sentiero. Quante volte l’ho percorso in questi anni, all’andata e al ritorno dalle pareti verticali. Il sentiero è sempre lo stesso, uguali sono il bosco, le radure ed i pascoli che attraversa, salendo sino ai ghiaioni che abbracciano le bastionate rocciose. I giorni cambiano con l’incedere delle stagioni e il trascorrere del tempo, ma il sentiero non cambia, sale e scende lungo i fianchi del monte. Ogni volta che mi incammino non è mai uguale all’altra: “perché ogni nostro passo - come mi ricorda l’amico Davide - è un’attenzione”, un evento in cui ogni contatto con la terra assorbe e disperde energia ed emozioni. Bisognerebbe ascoltare il proprio passo come se fosse unico, sentire la cedevolezza del terreno fresco del bosco, il frusciare dell’erba che sfiora le caviglie e il crepitare della ghiaia smossa dalle suole. Bisognerebbe affrontare il cammino con una disponibilità incondizionata ad aprirsi ai luoghi attraversati e a quello che ogni volta possono raccontarci.
Mentre salgo nel caldo di un pomeriggio estivo o nel freddo di un’alba autunnale, gli occhi continuano a catturare immagini, cambiando prospettiva senza esitazioni e la fotografia che fisso e ripongo nei cassetti della memoria non è mai la stessa. Abbassarsi e modificare il proprio punto di vista, sino a sentire il profumo della terra e a respirare la polvere, mi regala sensazioni straordinarie. Posso assaporarle per un momento, o lasciarle libere di andare o ancora riporle dentro di me per condividerle.
Passo dopo passo salgo e ritrovo quella radice contorta che emerge tra le rocce e la terra, quel blocco affiorante dalla forma bizzarra, quel profilo all’orizzonte che ricorda il viso di un vecchio assopito. Il sudore scende negli occhi e brucia, il peso dello zaino mi schiaccia a terra, ho già vissuto queste sensazioni ma oggi è ancora diverso. Alzo gli occhi verso le pareti e scorgo una linea mai vista iniziando a pregustare il momento in cui sarò lassù. Mi volto e prima di continuare il cammino, ancora per un attimo osservo il mondo che si stende sotto il mio sguardo.

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