sabato 25 febbraio 2012

PREMIO ALPINISTICO MARCO E SERGIO DALLA LONGA

Al termine di una serata intensa ed emozionante con la sala del MODERNISSIMO di Nembro stracolma di  gente, sono stati tre i premi assegnati: il Premio Alpinistico Marco e Sergio Dalla Longa, il Premio alla Giovane Promessa e il Premio del Pubblico.

PREMIO ALPINISTICO MARCO E SERGIO DALLA LONGA
Il lavoro della Commissione è stato difficile, tutte le candidature presentano aspetti decisamente interessanti e originali.
L’entusiasmo e l’umiltà con cui i nostri alpinisti hanno affrontato le loro avventure, sulle montagne di casa e del mondo, sono le qualità che più abbiamo apprezzato.
Purtroppo solo una doveva essere la scelta. Dopo una lunga e appassionante discussione ecco ciò che ne è scaturito.
“L’avventura ci attende ovunque e può essere semplicemente dietro l’angolo di casa, basta saperla cogliere.
La passione spinge ad andare lontano e a salire sempre più in alto, ma anche a guardare con maggiore attenzione ciò che, tutti i giorni, abbiamo sotto lo sguardo.
La condivisione di un esperienza tra generazioni fa ben sperare per il futuro del nostro piccolo mondo alpinistico.
Queste sono le suggestioni che ci hanno fatto decidere per assegnare il PREMIO ALPINISTICO MARCO E SERGIO DALLA LONGA 2011 ad una linea nuova su un terreno antico, dove l’utilizzo di tecniche moderne si sposa ad un’attività che ci porta alla nascita dell’alpinismo: alle grandi vie di misto.
PIANTOBALDO la nuova via aperta sulla nord-ovest della Presolana Occidentale da Ennio Spiranelli, Yuri Parimbelli e Tito Arosio”

PREMIO ALLA GIOVANE PROMESSA
La Commissione conferisce il riconoscimento PREMIO ALLA GIOVANE PROMESSA ad un’alpinista che, nonostante la sua giovane età, ha un curriculum impressionante: per l’attività svolta su tutto l’arco alpino; per la capacità di sapersi muovere ad alto livello su qualsiasi tipo di roccia ed in qualsiasi ambiente, sia estivo che invernale; per la passione che lo spinge verso ripetizioni prestigiose e alla ricerca di nuove linee sia di ghiaccio, che di misto e di roccia.
Lo scorso dicembre questo giovane ha pure siglato la prima invernale della via aperta dai fratelli Dalla Longa sulla parete nord del Fupù alla Presolana Orientale.
Tito Arosio, classe 1987, si aggiudica il PREMIO ALLA GIOVANE PROMESSA 2011

PREMIO DEL PUBBLICO
Tra le candidature c'era pure la salita al Dhaulagiri di Mario Merelli. Mario purtroppo ci ha lasciati per un incidente sulle montagne di casa. Marco Zaffaroni, suo compagno d'avventura, ha presentato il filmato che Mario aveva pensato per il Premio. A Mario, alla sua memoria, e alla sua salita al Dhaulagiri senza ossigeno è andato il meritatissimo PREMIO DEL PUBBLICO.


lunedì 20 febbraio 2012

L’allegra ciaspola e il funghetto magico


Sabato l’allegra ciaspola, stretta stretta tra ramponi e picozze, ha risalito la valle. Nel buio sentiva incombere regni granitici dai nomi esoterici: L’altare, Il precipizio degli asteroidi, Le dimore degli Dei, Le Arcate, Vortice di fiabe e molti altri ancora. Visioni dal passato ed uno strano vociare la cullavano, trasportandola indietro nel tempo. Il bosco magico la avvolse sino al brusco risveglio presso l’Alpe di Pioda. Si ritrovò di colpo a pestare neve. Era già chiaro e la slanciata torre del Picco Darwin si spingeva verso l'alto a ghermire i primi raggi del sole. Nella conca ecco comparire il magico funghetto, da tempo lo cercava e finalmente era lì che attendeva solo di essere colto.
Dalla notte dei tempi i funghetti vengono consumati in tutto il mondo, durante i riti propiziatori o a fini terapeutici. Una cosa è certa in ogni caso gli effetti sono notevoli. L’allegra ciaspola iniziò un viaggio: vide esseri salire su muri d’acqua solida, strani attrezzi dalle forme di sinuosi colli di fenicottero, blocchi di ghiaccio cadere nel vuoto e frantumarsi in mille iridescenti cristalli. Si vedeva dall’esterno, lì piantata nella neve, immobile, ma lei stava volando in alto alla ricerca del sole. Prima del risveglio ebbe altre strane visioni, un gatto rosso le parlò e, ancora adesso ne è sicura, in mezzo al prato, coperto di neve, una mucca lilla pascolava tranquilla.


IMMAGINI E VISIONI 

venerdì 17 febbraio 2012

ALLENARSI ! - Diario di produzione.2

LA GRAFICA. Tarantola non poteva essere estraneo a questo progetto e da subito è stato investito dai nostri deliri. E' bello vedere come elabora e riflette attorno alle nostre idee ed è stupefacente leggere le sue righe a commento della proposta grafica che diviene da subito il logo del progetto.

Tarantola dixit: "Sono stato alla cava e il mio ricordo è quello di un posto davvero surreale tra suolo e sottosuolo, paradosso trasformato dalla passione in un non luogo a metà tra il reale ed il sogno. È da questa idea che è nata velocemente e di getto la cosa che vi sottopongo. Suolo e sottosuolo, il cui confine è rappresentato dal lettering del titolo. Sopra, in alto la corda dell’arrampicata che attraversando la scritta passa
nel sottosuolo e diviene radici/rami. Come se la corda, o la vostra azione germogliasse da radici di passione e idea. La corda stessa dell’arrampicata da dove nasce se non dal desiderio di noi bambini di arrampicarsi usando come leva ed aiuto rami o radici che penzolano dalla parete. La scritta dal taglio leggibile, ma fortemente caratterizzata dalle inversioni e da qualche sporcatura è molto caratterizzante e facilmente riconoscibile, ed è ben forte come un inno. Se la cava è considerata uno scempio, lo scempio lo si può rappresentare con il sottosuolo/cosa nascosta/rifiuto, e la rilettura dello scempio attraverso un punto di vista differente come una rinascita e quindi innalzamento attraverso la linea/corda che è la vostra corsa verticale. Queste le ragioni più o meno confuse della proposta."

ALLENARSI ! - Diario di produzione.1

L'idea parte da lontano. Nessuno vuole una cava sottocasa, ma tutti vogliamo una casa. Nessuno vuole una discarica sottocasa ma tutti produciamo rifiuti. Una montagna viene sventrata per cavare pietra da cemento. Una cava abbandonata viene riempita con materiali provenienti dagli scavi dei cantieri edili. Tra queste due azioni si insinua il paradosso: la cava abbandonata diventa un ambiente unico sia in termini naturalistici che sociali. Tra questi due momenti, ben inseriti in una logica produttiva, lo spazio vive e acquisisce valore aggiunto. Un luogo improbabile, uno scarto, diviene materia prima, laboratorio di  nuove esperienze lontane dalle logiche produttivistiche. La natura e le attività "socialmente inutili" colonizzano e danno un senso a questo vuoto, vivendolo. Il luogo acquisisce un'anima ed è soggetto ed oggetto di infinite storie. Prima che tutto scompaia ed il "vuoto" venga colmato, desideriamo cogliere e raccontare anche solo brandelli di storia impigliatisi nella maglia del tempo e che presto saranno persi irrimediabilmente. Allenarsi! E' un'esortazione che trascende la sfera sportiva e permea ogni frammento vissuto. Allenarsi! Essere sempre pronti ad ascoltare e raccontare.

mercoledì 15 febbraio 2012

LE CASCATE DELLA CENTRALE DI LENNA


Lungo la vecchia provinciale che sale in Valle Brembana, prima dell'abitato di Lenna, ci sono due curve secche. La strada va a sbattere contro un ripido versante, tagliato da un canyon in cui scorrono le acque dei rami occidentali del Brembo, un ponte scavalca il fiume e gli edifici della centrale Enel chiudono come pilastri i bordi strada. Si passa sempre di fretta ed ogni volta si butta lo sguardo curioso nel canyon, ma non ci si ferma mai, d'inverno ancora meno. 
Qualche curioso però si ferma e tiene d'occhio le colate d'acqua che scendono dalla bastionata rocciosa, sopra la quale scorre il canale di carico della condotta forzata. Marco "Kita" Tiraboschi e Mauro Scanzi nel 2001 non si lasciano sfuggire l'occasione, nel medesimo giorno prendono d'assalto la cascata, insieme ad un nutrito gruppo di guide alpine: Bruno "Camos" Tassi, Mauro Soregaroli, Franco Sonzogni, Luca Biagini e Pino Gidaro. Non oso immaginare che circo ci sia stato.
Le temperature rigide di allora, nonostante la quota modesta e l'esposizione sud, hanno solidificato la colata d'acqua in un bel muro di ghiaccio e l'allegro gruppetto si diverte su e giù per il muro. Vengono salite una linea sul bordo destro ed una sul sinistro, quest'ultima protetta da quattro spit posizionati sulla roccia. Da allora, a detta dei local, non si è più formata in modo tale da permettere una salita in sicurezza.
In questo bizzarro inverno le ultime due settimane ci hanno regalato temperature polari e la magia della Centrale di Lenna si riprone. Oltre al muro principale c'è pure una colata laterale, bellissimo. Un rapido scambio di sms ed e-mail e la mattina del 14 siamo ai piedi della cascata, a sinsitra frange strapiombanti grondano acqua, a destra il ghiaccio è molto lavorato ma asciutto. Daniele sale tranquillo e chiude elegantemente i 45 metri di muro, intensi e verticali, dove il ghiaccio è fragile e si deve prestare attenzione a tutti gli agganci. Io seguo meno elegantemente e ne esco con gli avambracci ululanti, che fatica. Non è troppo tardi e quindi scaliamo anche la colata di destra, forse mai salita.
Elegantemente, quando la cascata va al sole, noi la salutiamo e alle 11,30 siamo a casa per una doccia, pronti per iniziare la nostra giornata lavorativa.

Le Immagini

PREMIO ALPINISTICO MARCO E SERGIO DALLA LONGA

24 febbraio ore 20,30

presso l'Auditorium MODERNISSIMO piazza Libertà – Nembro (Bg)
si terrà la serata dedicata al Premio Alpinistico
organizzato in memoria dei fortissimi fratelli Dalla Longa

Presenta la serata Paolo Cattaneo.
Gianluigi Trovesi e Gianni Bergamelli ci accompagneranno con la loro musica.
8 sono le candidature ed i protagonisti commenteranno i loro video.
Il pubblico sarà chiamato ad esprimere la sua preferenza.
Verranno quindi assegnati i seguenti premi:
PREMIO ALPINISTICO MARCO E SERGIO DALLA LONGA
PREMIO DEL PUBBLICO
PREMIO ALLA GIOVANE PROMESSA
Al termine il gruppo Alpini di Nembro offre un rinfresco.


Quest’anno, in memoria dell’alpinismo dei fratelli Dalla Longa, sono state selezionate le seguenti candidature, proposte dagli alpinisti bergamaschi:

- Emilio Previtali: DISCESA del Denali in telemark - Alaska - USA

- Rosa Morotti: RIPETIZIONE della “Cresta integrale di Peuterey” - Monte Bianco - Italia- 

- Yuri Parimpelli,Tito Arosio e Ennio Spiranelli: APERTURA VIA NUOVA “Piantobaldo” Massiccio delle Presolana - Prealpi Lombarde


- Valentino Cividini e Fulvio Zanetti: RIPETIZIONE della via “Bacchetta Magica” Cima della Bacchetta - Gruppo Concarena - Prealpi Lombarde


- Fulvio Zanetti e Tito Arosio: RIPETIZIONE della via “Couloir Nord dei Drus” Monte Bianco - Francia


- Giovanni Moretti, Alessandro Superti, Silvia Polinoro, Enrico Calvi, Enrico Fassi ed Enea Colnago: RIPETIZIONE vie di roccia nel massiccio delle Mani di Fatma - Mali - Africa


- Paolo Bosco, Leonardo Dossi e Gianluca Mapelli: RIPETIZIONE della via “Dihedral wall” El Capitan - Yosemite - USA

- La salita di Mario Merelli: RIPETIZIONE della via normale al Dhaulagiri - Himalaya

Organizzazione: CAI Bergamo, CAI Nembro, GAN Nembro, Comune di Nembro
Sponsor tecnici della serata: Climbing TecnologyTiraboschi Sport (Zogno)

- Scarica il PDF della Cartolina della V EDIZIONE 2011
- Nel PDF del Comunicato della IV EDIZIONE 2009 trovate informazioni sulle edizioni precedenti, su Tarantola ed il LOGO del Premio, Su Italo Chiodi e su come è nata la scultura che da tre edizioni costituisce il trofeo del premio

sabato 11 febbraio 2012

ALLENARSI ! - Diario di produzione.0

Da due anni con Alberto coltiviamo il desiderio di raccontare di un posto magico, per me magico, per altri non saprei. 
Nevicava ed era il dicembre del 2009 quando abbiamo fatto le prime riprese in questo ventre di pietra, dove il cielo non sta sopra ma fuori. 
A qualcuno fa veramente schifo muoversi sotto questo soffitto di roccia, ma qui la storia e le storie saturano l'aria. Attraverso le voci di chi questa storia l'ha fatta, vogliamo ascoltare questo luogo: la scalata e le grotte,  i cunicoli e le tramogge, i rave e la boldoriella, l'industria del cemento e la discarica. 
Infine la frana, che ne segna il destino, e l'ostinata presenza di chi sale, comunque. Perchè un imperativo categorico continua nella testa a lasciare un lungo eco e nelle grotte un sordo rimbombo.
ALLENARSI!
A me e Alberto non resta che l'ingaggio ed il piacere di tentare un improbabile racconto per immagini.
In ogni caso, sempre e comunque: ALLENARSI!

Produzione - Lab80film
il teaser in HD

OLTRE LA NICCHIA

Oltre c'è sempre qualcosa.
Se non si va ... oltre, non sapremo mai cosa avremo perso.
A volte andare oltre riserva solo sgradite sorprese o dispiaceri, altre volte offre l'opportunità di vivere nuove esperienze o più semplicemente regala piccoli e graditi doni.
Oltre la nicchia, una colonna ed una bava di ghiaccio sottile ci conducono al cospetto del Corno del Branchino.
Vale sempre la pena andare oltre.



mercoledì 1 febbraio 2012

NEVICATA IN ALBIGNA

Nevica: l'aria brulica di bianco;
la terra è bianca; neve sopra neve:
gemono gli olmi a un lungo mugghio stanco:
cade del bianco con un tonfo lieve.
E le ventate soffiano di schianto
e per le vie mulina la bufera;
passano bimbi: un balbettìo di pianto;
passa una madre: passa una preghiera.
"Giovanni Pascoli"

Sabato scorso, con Dan, Paolo e Ale, son tornato in Albigna. Una giornata unica, avvolti da una nevicata consistente che celava la bellezza primordiale di quei luoghi, nascondendola solo ai nostri occhi mentre gli altri sensi ne percepivano la potenza. In quell'angolo di mondo siamo passati, come i bimbi del Pascoli, udendo la musica delle migliaia di fiocchi di neve che danzavano nell'aria.

 Ed ora è il momento dell'Amarcord. Sul blog rosso e combattente di ORME già due volte siamo stati in Albigna. Eccovi le storie e le immagini di allora.

L’APPRENDISTA - venerdì 16 febbraio 2007
Uno invecchia placidamente e pensa di saperne abbastanza, non molto ma abbastanza, delle cose e delle sue passioni, ma all’improvviso tutto si capovolge. Una nuova smania, improvvisa, si radica e si agita nel corpo e  nella mente. La voglia di fare, di provare, di sperimentare non da requie. Il desiderio di giocare con il corpo e la mente, con le proprie paure e debolezze, su mutevoli muri liquidi, fissi nel gelo dell’inverno, dona una determinazione nuova. Ma nulla si improvvisa, si deve ripartire da zero, semplice apprendista nella bottega di un abile artigiano: gli occhi che scrutano, la mente che immagazzina, le mani che  plasmano. In silenzio si osserva, in silenzio si ripetono i singoli e preziosi attimi che compongono il lavoro del maestro; dieci, cento, mille volte, per poi tentare timidamente di imitare l’intero lavoro svolto.
Inizialmente con la mano poco ferma, con una gestualità sporca ed impacciata, con tanto timore. La strada è lunga da percorrere ma il fuoco dentro brucia, da coraggio e dona sicurezza. Si tentano i primi esperimenti nel tentativo d’emulare il maestro, con il desiderio di percorrere una propria strada verso il cielo, in un continuo gioco tra estetiche architetture translucide e la poesia di un liquido istante cristallizzato.
GRANITE D’ALBIGNA – LA DIRETTA: le immagini

GRANITE GRANITE GRANITE - venerdì 7 marzo 2008
“How I wish, how I wish you were here -  We're just two lost souls -  Swimming in a fish bowl -  Year after year -  Running over the same old ground -  What have we found? -  The same old fears”  Wish you were here – Pink Floyd
“Anno dopo anno, corriamo  sullo stesso vecchio terreno, e cosa abbiamo trovato? Le solite vecchie  paure” Eterno apprendista, testardo, impaurito. Un anno dopo, ancora qui, per vedere quanto in alto riesco a spingermi. Timidi passi, timore. Cedo il comando al maestro e ne seguo le gesta, pensando già alla prossima stagione di gelo e al nuovo gioco con le mie paure, sui muri di  cristallo dell’Albigna, alla ricerca di una linea tutta mia.
GRANITE D’ALBIGNAImmagini di Mau, Immagini di Ennio