giovedì 7 marzo 2013

PICCOLE STORIE #5



C’è un momento nel corso della vita, in cui si sente il bisogno di raccontarsi
in modo diverso dal solito.
È una sensazione, più ancora che un progetto non da tutti realizzato e portato a termine;
quasi un messaggio che ci raggiunge all’improvviso, sottile e poetico,
ma non di meno capace di assumere forme ben presto più narrative.
Quasi un’urgenza o un’emergenza, un dovere e un diritto: a seconda dei casi e delle circostanze.
Duccio Demetrio – “RACCONTARSI”

Neve

Fuori nevica, macchie di luce rischiarano i vicoli e le case. Guardo dalla finestra e ripenso alla giornata di ieri passata sulla neve, tra i monti. Lentamente riemergono dalla memoria ricordi di giornate sugli sci, passate nei medesimi luoghi e con gli stessi amici. Lentamente riemergono dalla memoria le emozioni provate, gli stati d’animo di quei giorni. Ora come allora provo il bisogno di prendere carta e penna o di mettermi davanti alla tastiera del computer, per fissare sulla pagina bianca con il nero delle lettere ciò che è accaduto, ciò che ho provato. So di condividere con molte altre persone il desiderio e l’urgenza di fissare con le parole i frammenti della propria esperienza e  della propria vita.

Raccontarsi  è utile per prendere una pausa, per fermarsi e ripensare a quanto accaduto, per dare un senso alle nostre fatiche e  alle nostre gioie, attribuendo un significato alle esperienze trascorse e progettando quindi un futuro. Raccontarsi è prendersi cura di se stessi, delle proprie emozioni e dei propri gesti,  valorizzare i propri ricordi, sia che si tratti di un evento eccezionale, che di una piccola azione quotidiana per ripartire ogni volta con un passo meno incerto. Scrivere delle proprie esperienze ci aiuta a prenderne le distanze e, al tempo stesso, a sentirci  autori della nostra storia, diventandone protagonisti e non più comparse. Raccontare frammenti del proprio vissuto, condividendo con altri le proprie “piccole storie”, riporta a galla emozioni di una ricchezza dimenticata  e dalle mille sfaccettature. Scrivere  diventa quasi un atto liberatorio, la storia non è più solo tua, diventa anche degli altri che potranno farla loro, arricchendola, sviluppandola,  creando legami ed empatie.

Ogni volta che scrivo, ogni volta che leggo le storie, che poi riempiono queste pagine, penso al profondo significato di questa parola: raccontarsi. Forse perché raccontandoci, ci rendiamo conto che abbiamo vissuto e ancora stiamo vivendo.

Scarica il PDF del n° 82 di LE ALPI OROBICHE  

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