venerdì 3 maggio 2013

ARRIVI E PARTENZE OVVERO FARE UNA TORTA

Fare una torta.
Ho ingredienti trovati per caso, ho ingredienti scelti consapevolmente, ho ingredienti che mi hanno donato gli amici. I
n cucina stendo tutto sul legno antico del tavolo. Osservo attentamente. Ho solo questi pochi ingredienti, non posso averne altri, non voglio averne altri. Mi basteranno. Sorrido e già immagino il risultato. Sarà una torta povera, sarà una torta dai gusti decisi e allo stesso tempo delicati. Ingredienti poveri ma proprio per questo preziosi. Li manipolo con cura. Con attenzione li amalgamo. Sento l'impasto crescere tra le mani, prendere forza, lievitare.

... A lei piaceva aspettare e veder arrivare.
Amava gli arrivi e si adattava alle partenze...
                                       Marc Augé - Diario di un senza fissa dimora

 
Ho degli amici speciali, molto speciali, con loro non scalo pareti di ghiaccio o di roccia, con loro non scio su candidi pendii di polvere. Con loro mi diverto a salire gli imprevedibili monti dello scrivere e del leggere. Con loro condivido un medesimo sentire, loro sono speciali, sono i miei amici speciali. Ci piace scrivere delle nostre quotidiane resistenze. Piccole azioni, piccoli pensieri che, se uniti e condivisi, possono forse avere più forza, anche solo per noi.
il mondo è un corpo celeste
il corpo è una bestia che se ne va
luoghi visibili e luoghi invisibili
popoleranno il nostro cammino
la fragilità è tutto quello che abbiamo
che senso ha se tu solo ti salvi? 
Anna Maria Ortese, Antonio Neiwillewr, Paola Carbone

A volte ci troviamo, colmando le distanze che ci dividono, distanze geografiche che si sbriciolano anche solo per guardarsi, passeggiare in silenzio o chiacchierare.L'ultima volta è successo qualcosa di particolare e per nulla cercato. Mi sono ritrovato tra le mani frammenti impigliatisi nella rete della casualità e mi dispiaceva buttarli, ci ho pensato e ripensato ho chiesto agli amici consiglio e qualcosa ne è nato.

"Amici speciali ho letto le vostre righe, vi ho immaginati davanti allo schermo, ho cercato di sentire il vostro pulsare. Poi ho fatto come faccio in cucina. Quelli erano gli ingredienti e quelli dovevano restare, stava a me miscelarli nella giusta misura.  Ho asciugato alcune parole lasciando l’essenza. Ho tagliuzzato la camminata per dare un ritmo visivo. Ho incastrato voci, pause, immagini riducendo, scavando, nel cercare la giusta forma o quello che a me pareva tale. Ho trovato la semplicità preziosa di un dolce fatto in casa da offrire a voi e da gustare insieme agli altri che avranno voglia di dedicarci del tempo. Qui forse, in queste immagini, in queste parole, possiamo trovare la nostra essenza fatta di consapevolezza e del nostro quotidiano resistere."





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