Lunedì 14 agosto 2017, 14:58:00 – Jü de Börz, Sass de Putia
Mi pare di sentir della musica. Che strano!
Il sole è alto ma l’aria è fredda sulla pelle sudata. Per ora
ho macinato pochi chilometri, correndo tra i boschi e i prati del Passo delle
Erbe.
Eppure mi pare di sentire della musica. Lo sguardo è incollato
all’imponente parete nord del Sass de Putia. Il pensiero va ai fratelli Messner,
Reinhold e Günther, che nell'estate del 1968 tracciarono una linea tra gli
strapiombi giallastri di questa muraglia. La voglia di tornare a scalare c’è,
anche se per ora se ne resta tranquilla a sonnecchiare in un angolino. Correre
è già una gran bella cosa e correre tra queste montagna è ancora più piacevole.
Una folata di vento gelido mi porta chiaramente delle note,
come se qualcuno suonasse in qualche luogo, lì vicino. Magari è solo
immaginazione. Io e la mia fissa con la musica che mi accompagna mentre corro. Che
le “erbe aromatiche” del Jü de Börz siano erbette particolari e sprigionino
nell’aria sostanze lisergiche o psicotrope? Boh, chissà!
La ghiaia scricchiola sotto le suole delle mie scarpette,
mentre spingono lungo il ripido sterrato che tra poco mi darà accesso ai prati
e ai pascoli in cui se ne resta conficcato questo gigantesco obelisco di
dolomia, pietra d’angolo delle Odle. Oltre il dosso so già che mi attende un
tratto pianeggiante e poi un bivio. A destra la strada che imboccherò per
iniziare a circumnavigare la Putia e salire sino alla sua sommità. A sinistra
la strada da cui tornerò chiudendo l’anello della Putia: La Roda de Putia per i
ladini. Ecco il dosso ed ecco nuovamente la musica. La strada spiana e la
falcata si allunga. Lo sguardo si alza a cercare la parete, ma subito si
blocca.
Che meraviglia! La musica c’è, è reale, e si sparpaglia sui
prati, portata da un vento bizzoso. E c’è pure il musicista con il suo
pianoforte a coda. Eccolo! Proprio lì, al bivio, piantato nel bel mezzo di uno
scenario da togliere il fiato. Rallento e inizio a camminare, questo tratto di
strada me lo voglio proprio godere e questa colonna sonora inaspettata voglio
che mi entri dentro, per accompagnarmi lungo tutta la mia Roda de Putia. Non so
cosa stia suonando ma so che è puro piacere ascoltarlo durante il cammino. Al
bivio mi fermo qualche istante e la musica segue lo sguardo verso la grande
parete che ci sovrasta. Ci sono attimi in cui la meraviglia, come un’onda, prima
ti travolge e poi ti solleva e ti sospinge. Riprendo a camminare sul ritmo di
quelle note, svolto a sinistra, e mi lascio condurre. Senza accorgermi ho
ripreso a correre e una sensazione piacevole è rimasta con me, un sensazione
fatta di musica e armonia.
Dalla vetta scruto verso i prati del Jü de Börz e
mille metri più in basso, proprio lì, al bivio e tra i prati c’è il pianoforte
a coda. Osservo mentre il vento freddo soffia rumoroso tra le rocce e le note di
quel pianoforte risuonano ancora dentro me.
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